Pubblicazioni Matrimonio: Cosa fare?

Mi sono resa conto, leggendo le richieste che mi sono arrivate negli ultimi giorni, che per tante coppie l’argomento pubblicazioni è avvolto in una fitta nebbia di mistero. Se anche voi avete dei dubbi su come funziona questo aspetto indispensabile dei preparativi del vostro matrimonio, prendetevi qualche minuto di tempo e leggete il mio articolo di blog. Oggi proverò ad aiutarvi a sciogliere tutti i dubbi sulle pubblicazioni.

Le pubblicazioni sono piccolo passaggio dell’organizzazione, ma importantissimo.

Ogni matrimonio in Italia deve seguire una trafila burocratica per essere valido a norma di legge. Senza seguire l’iter corretto, il risultato sarebbe quello di non essere legalmente sposati.
Per richiedere le pubblicazioni dovete andare in uno dei vostri comuni di residenza. Di solito le pubblicazioni non sono immediate, il Comune vi informerà sui documenti necessari e farà una verifica preliminare dei vostri documenti d’identità, interfacciandosi eventualmente con l’altro Comune, se risiedete in città diverse. Poi, nel giorno concordato con l’ufficio matrimoni, tornerete in Comune per firmare la richiesta di pubblicazioni.

Le pubblicazioni sono il matrimonio civile?

Quella che firmerete è una richiesta ufficiale, ma non corrisponde al matrimonio civile. Si tratta di una delle fasi che portano al matrimonio civile o religioso. Una volta che sarete usciti dal Comune, dopo aver firmato le pubblicazioni, NON sarete sposati. Se alle pubblicazioni non segue un matrimonio, religioso o civile, queste decadono. Hanno una validità di 180 giorni, se entro questi 180 giorni non vi sposate, non siete legati in alcun modo. Si tratta di una sorta di dichiarazione di intenti.

A cosa servono le pubblicazioni di matrimonio?

Servono a rendere pubblica la vostra intenzione di sposarvi. In modo che gli aventi diritto possano esserne messi a conoscenza ed avere la possibilità di fare opposizione. Gli aventi diritto sono i genitori, gli ascendenti (nonni, bisnonni ecc), i parenti collaterali fino al terzo grado (fratelli/sorelle, cugini, zii e nipoti), il tutore/curatore, il coniuge di uno dei due e i suoi parenti e il pubblico ministero. Queste persone possono, durante il periodo in cui le pubblicazioni sono affisse (8 giorni + 3 giorni), opporsi al matrimonio. Naturalmente, tranquilli, non è così facile l’impedimento, perché le ragioni per cui si può impedire un matrimonio sono molto gravi. Comunque, trascorso questo periodo di tempo, dopo cioè 12 giorni e in assenza di opposizioni vi potete sposare. Vi verrà rilasciato un certificato di avvenuta pubblicazione. Una volta ritirato il certificato di avvenute pubblicazioni, se avete deciso per un matrimonio religioso, dovete portarlo dal parroco della Chiesa nella quale si celebreranno le nozze, il quale dopo un colloquio vi rilascerà il documento del “consenso religioso”, confermando così la data del matrimonio.
Subito dopo il matrimonio il parroco dovrà compilare l’atto di matrimonio in duplice originale, sottoscritto dal parroco stesso, dagli sposi e dai testimoni. Nell’atto di matrimonio il parroco indica le generalità complete degli sposi, l’indicazione del luogo e della data in cui è avvenuta la celebrazione e le generalità del parroco. Sull’atto di matrimonio contratto secondo il rito cattolico può essere inserito il regime patrimoniale scelto dai coniugi. Il parroco deve, poi, trasmettere una copia dell’atto, nel termine di 5 giorni dalla celebrazione, all’ufficiale di stato civile del comune in cui è avvenuto il matrimonio affinché questi proceda alla sua trascrizione. Ricevuto l’atto di matrimonio, l’ufficiale di stato civile dovrà trascriverlo negli appositi registri   nelle 24 ore successive al ricevimento e deve comunicare l’avvenuto adempimento al parroco. Se il matrimonio religioso non venisse trascritto nei registri civili resterebbe un atto religioso privo di effetti per l’ordinamento italiano. La trascrizione dell’atto è, quindi, fondamentale per la produzione degli effetti civili del matrimonio cattolico che vengono costituiti con effetto retroattivo, ovvero dal giorno della celebrazione.

Se il matrimonio è solamente civile può celebrare un amico degli sposi?

Quando si fa il matrimonio civile la legge prevede che le attività di funzionario di stato civile possano essere delegate ad un altro cittadino italiano in possesso di particolari requisiti. Praticamente significa che a sposarvi, invece del sindaco, potrebbe essere un celebrante professionista da voi scelto, di vostra fiducia, oppure un amico a cui avete deciso di affidare questo incarico. La decisione sulla possibilità spetta sempre al sindaco. È lui che decide se vuole dare la delega oppure no. Quindi non è vero che vi basta richiedere la delega al momento delle pubblicazioni, anche questo è un falso mito. Fate richiesta e poi l’ufficio vi comunicherà l’esito della delibera.

Le pubblicazioni si festeggiano?

In alcune zone d’Italia è usanza fare la cosiddetta Festa della Promessa. Una festa che precede il matrimonio e che combacia con la firma delle pubblicazioni. Nessuno vieta di festeggiare questo passaggio dei preparativi e considerare questa dichiarazione d’intenti come una sorta di fidanzamento ufficiale. Ogni occasione per fare festa è la benvenuta, secondo me.
Ai tempi delle nostre nonne, prima del concordato tra Stato e Chiesa, il matrimonio religioso non aveva valore legale. Quindi, prima di andare in chiesa a sposarsi, si faceva un matrimonio civile. In pratica tutti quanti facevano due cerimonie e si sposavano due volte: una volta civilmente e una religiosamente. E quindi il matrimonio civile veniva festeggiato con questa festa, che avveniva prima del matrimonio in chiesa, per festeggiare il fatto che i due erano legalmente sposati, anche se ancora non avevano ricevuto il sacramento del matrimonio. Nella memoria dei nostri genitori e nonni è rimasta l’idea che, prima del matrimonio, ci sia quest’altra grande festa. E quindi si è passati dal festeggiare il matrimonio civile a festeggiare le pubblicazioni, ideando la festa della promessa.
Spero di avervi dato un valido aiuto sulle pubblicazioni. Vi ricordo che io e il mio team siamo sempre a vostra disposizione.

A breve scriverò un articolo sulla documentazione necessaria per il matrimonio religioso. A presto, Mariella

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